martedì 18 gennaio 2022

Tutta una questione di soldi? Differenze di prezzi pettorali UTMB-TOR vs US Trail Races

Tra le critiche che si rivolgono contro l’UTMB c’è il costo del pettorale, che si è gonfiato sempre di più ogni anno. Aggiungiamoci le lamentele del mancato rimborso del 2020. Critiche che vengono fatte anche al Tor des Geants. Critiche anche condivisibili, soprattutto vedendo la lievitazione dei costi rispetto a qualche anno fa.

Ora, io sono stato abbastanza critico nei confronti dell’UTMB verso la nuova formula e l’UTMB World Series, così come non sono mai stato un amante del Tor. E lungi da me fare l’avvocato del diavolo. È vero che i costi sono già alti anche senza considerare il pettorale, considerando viaggi, pernottamenti e spese varie. Non voglio nemmeno fare le pulci sul come vengono investiti quei soldi, se solo per arricchirsi o per dare un prodotto sempre migliore (o entrambe le cose, forse l’opzione più probabile). Voglio però spostare il discorso su un altro piano di ragionamento, soprattutto quando viene messo in mezzo il trail running negli Stati Uniti, dove “si prendono meno sul serio”, dove “le gare sono più a misura d’uomo”, dove si corre “senza tante menate”.

Ultima premessa, anche i costi delle gare americane hanno un perché, spesso per la manutenzione dei sentieri, per devolvere i fondi ai parchi coinvolti, per rientrare nelle spese da dividere spesso per un numero di partecipanti ridotto, ecc…

Dunque.
UTMB (170 km): 305 €
CCC (100 km): 189 €
TDS (145 km): 229 €
OCC (55 km): 115 €
Tor des Geants TOR330: 900 € (600 € per gli iscritti del 2020)
TOR450: 1110 € (800 € per gli iscritti del 2020)

E poi le americane, in dollari (per fare la conversione, al momento 100 $ equivalgono a circa 87 €, quindi 200 $ sono circa 175 €, 400 $ circa 350 € - arrotondando).
Western States (160 km): 410 $
Leadville (160 km): 375 $
Wasatch (160 km): 300 $
UROC (100 km): 210-230 $
Canyons (100 km, UTMB World Series): 275 $
Black Canyons (100 km): 295 $
JFK (50 miglia – 80 km): da 200 a 300 $ a seconda del periodo
Bandera (100 km): 190 $ (mi pare può variare anch’essa a seconda del periodo, ma quando mi ero iscritto avevo pagato quel prezzo)

E così via, più o meno con costi non troppo distanti. Anche in gare locali di 50 km è davvero facile trovare gare che vanno tra gli 80 e i 100 $. Persino le gare su strada non sono male. Ho provato a dare un’occhiata a mezze maratone o maratona non troppo lontane da Baltimore, i prezzi anche solo per i 21 km difficilmente vanno sotto i 50 $. Ho partecipato solo ad una 10 km lo scorso 4 luglio, 40 $.
In genere non ci sono rimborsi, tutto dichiarato già nei regolamenti, nemmeno con la pandemia ci sono state eccezioni, se non rarissimi casi, o con la possibilità di spostare l’iscrizione agli anni successivi. Non so il dettaglio per ogni gara, ma so di aver perso tutti i soldi dell’iscrizione alla Bandera a cui non ho partecipato, come quelli della Beaverhead 100 k in Idaho (altri 200 $ e passa, non ricordo di preciso e non voglio ricordare).

Le gare della Triple Crown of 200s, ovvero le ultra più simili al Tor des Geants, la Tahoe 200, Bigfoot 200, Moab 240 (i numeri stanno per le miglia, per la conversione in chilometri, moltiplicate per 1,6): 1495 $. Ognuna.

Il tutto considerando – certo – che reddito pro capite e costo della vita sono diversi, più alti negli Stati Uniti rispetto a Francia e Italia, però si può anche pensare che le gare americane citate, pur con distanze simili a quelle europee, sono anche generalmente più brevi come durata (per via dei percorsi più veloci), sono difficili da raggiungere, tra voli e viaggi in auto, e non ci sono gli stessi servizi e standard di soccorso europei. Ci sono servizi diversi non presenti (o scarsi) in Europa, come i pacer (non sempre), o le drop bag che vengono trasportate sul percorso (ma il Tor lo fa, ad esempio). Le differenze sono tante, ma spesso sovrapponibili. Ci sono pro e contro da entrambe le parti.

Tutto questa pappardella per dire che forse quelli che noi a volte vediamo come cattivoni non sono così cattivoni, e quelli che vediamo come superfighi non sono così superfighi. Che nel costo delle gare ci sono cose di cui non conosciamo un’acca, che il prezzo lo fa anche e forse soprattutto il mercato e lo fanno le dinamiche economiche (di cui sempre non conosciamo un’acca).

Niente, tutto qua. Il discorso potrebbe essere lunghissimo ancora, senza arrivare nemmeno ad una conclusione. Tutto questo solo per ricordare un’ultima volta che quando ci lamentiamo di qualcosa o esaltiamo qualcos’altro, assicuriamoci di sapere come stanno bene le cose. Certo, in questo ragionamento può rientrare la mia lamentela sulla struttura dell’UTMB World Series e i nuovi metodi di iscrizione, di cui io sicuramente non so tutte le dinamiche, ma è una lamentela in cui non inserisco il lato economico, che probabilmente c’è, ma non penso sia il problema principale della questione.

1 commento:

  1. Basterrbbe utilizzare un parametro €/km o $/km. Quando ho iniziato a fare Le ultra (2008) i pettorali erano circa 0,50€/km. Dal 2010 in poi erano giá a 1€/km e via via Sono aumentati velocemente.

    Nel analisi si potrebbe aggiungere al rapporto tra lunghezza della gara e il suo costo anche il numero medio dei partecipanti.

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