Dopo il primo mese di allenamento in vista dei massimi appuntamenti in programma quest’anno (a proposito, rimango sempre più fiducioso in un’estate dove si potrà gareggiare con molti meno problemi rispetto agli ultimi mesi, nonostante le difficoltà di questi tempi), è ormai passato anche il secondo mese, che chiamerò secondo blocco. Sì, si chiamerebbero mesocicli all’interno di una classica periodizzazione, ma sono diverso, quindi li chiamo blocchi.
Dopo il primo blocco in cui mi ero concentrato molto sulla velocità, senza allenamenti lunghi, ma ugualmente con un buon volume di corsa, nella quasi totale impossibilità di fare cross training, in questo secondo blocco le cose sono state un po’ più complicate a causa del maltempo, ma in fin dei conti è persino andata meglio così. Intanto ho fatto meno intensità, ma fatta meglio. Con la pista chiusa e impraticabile, sono riuscito a trovare una buona strada larga e poco trafficata dove fare le mie amate ripetute, e mi sono sentito molto meglio, nonostante il leggero dislivello di questo percorso. A causa del maltempo e di un paio di “giorni no” ho anche diminuito molto il chilometraggio settimanale di corsa, ma ho aumentato le pedalate, sia sullo spinning, che in bici all’aperto (sempre mountain bike, quasi solo su strada) in quei rarissimi giorni in cui temperature e strade lo permettevano. In questo modo anche i dolorini che ho avuto a gennaio sono pressoché spariti. Viva il cross training! Sempre!
Ho aumentato anche gli esercizi di forza, senza esagerare. Poi una seduta a settimana di corsa a ritmi medi (di cui un paio di allenamenti in palestra sul traedmill – per inciso, con mascherina, che certo è fastidiosa, ma non ho avuto alcun problema fisico), e un paio di lunghi sulla neve, a ritmi lentissimi, ma comunque utili per accumulare ore e volume e fare un minimo di dislivello, che qua scarseggia. Perché alla fine per allenare la resistenza non è necessario fare centinaia di chilometri settimanali, se ne possono fare anche meno, l’importante è fare poi bene le sedute più lunghe, e magari integrando appunto con il cross training.
Teoricamente a fine febbraio avrei dovuto correre una 20 miglia (32 km) in Pennsylvania, utile per vedere i progressi sulla velocità e lavorare sulla tenuta a ritmi intensi, ma a causa della troppa neve è stata cancellata (perché non bastavano le cancellazioni per la pandemia). Mi rifarò con una 50 km nella prima domenica di marzo, prima di partire per il terzo blocco, dove aumenterò le salite e i lunghi trail, oltre che le pedalate, in vista della UROC del 1° maggio.