martedì 9 febbraio 2021

Il mio cross training "al contrario"

Sono sempre stato un amante del cross training. Per gare di ultratrail lo trovo fondamentale, soprattutto se si è portati ad infortuni o affaticamenti, o per struttura fisica, ma anche per atteggiamento mentale. Correre e correre e basta mi ha spesso annoiato, senza darmi troppi stimoli, e mi ha anche favorito acciacchi o veri e propri infortuni. Usare molto la bici mi ha sempre portato invece ottimi benefici negli ultratrail, ma anche allenamenti di camminata in salita, sia su sentiero che sullo stairmill in palestra. Alla fine il trail running è diverso dalla semplice corsa, anche per questo è utile e necessario fare cross training.

Vivendo ora a Baltimore ho dovuto però un po’ rivedere le cose già dall’anno scorso, anche se alla fine, non potendo correre gare ultra con grandi dislivelli, le minori possibilità non hanno portato enormi problemi. Ora invece mi trovo a fare una specie di cross training al contrario. Lo dico quasi ironicamente, ma è davvero così. Mi spiego.

Sperando di poter correre l’UTMB a fine agosto, sarebbe utile per me allenarmi con buoni dislivelli, magari con molta bici, ma vivendo qua, appunto, non riesco a fare molto. In inverno la bici è un bel casino, tra freddo siberiano, neve e ghiaccio, comunque ho pur sempre solo salite brevi, meno adatte per quello che mi servirebbe fare. Mi mancano anche i percorsi per allenare la camminata, anche su una salita breve da ripetere più volte, e la palestra, sebbene aperta, al momento mi è logisticamente impossibile. Insomma, in questo periodo mi ritrovo nell’impossibilità di fare molto cross training. Giusto un po’ di spinning, o mountain bike quando temperature e meteo lo permettono, ma nulla in confronto agli scorsi anni. Questo significa per i dislivelli che dovrò fare in estate (sempre incrociando le dita), il mio cross training è diventata la corsa. Sembra una cavolata, un controsenso, ma non lo è così tanto. Allenamenti di velocità in pianura sono importanti, ma mai come quest’anno questi saranno per me ancora più necessari in vista di lunghe salite e lunghe discese. I molti chilometri in pianura che sto facendo quest’inverno si sono trasformati in un cross training per i dislivelli che affronterò in estate. Lo so, sembra strano e curioso.

Speriamo che funzioni.

venerdì 5 febbraio 2021

Il mio calendario 2021. Proviamoci

Dopo un anno come quello appena passato è difficile parlare di programmazione, soprattutto visto l’inverno che si sta attraversando. Di solito questo era un periodo dove ci divertiva a creare il calendario gare, cercando di incastrare obiettivi importanti con i giusti periodi di allenamento e di recupero, alternando varie distanze e tipologie di gare, ma quest’anno ovviamente è molto più difficile, viste le incertezze che ci attendono anche in questo 2021. Il mio calendario poi è anche legato alle possibilità di viaggiare tra Stati Uniti e Italia, tutto un enorme punto interrogativo, visto che molto dipenderà da quello che permetterà anche la vita privata.

In generale, però, tentando di dare un senso logico alle gare nel nuovo anno e avere una buona motivazione, per il momento ho in programma solo tre grandi obiettivi, da sistemare nel caso di imprevisti, e aggiungendo eventualmente altri eventi nel caso ci sia la possibilità. Questi tre grandi obiettivi sono la UROC, in Virginia, il 30 aprile, l’UTMB a fine agosto, e la JFK 50 mile a fine novembre, dove ho intenzione di prendermi la rivincita dopo la delusione dello scorso novembre. Tre gare molto diverse tra loro e che danno enormi stimoli, pensando ogni singolo obiettivo alla volta.

Per la UROC il pericolo di un rinvio o un annullamento non è molto, anche se ho imparato a non dare nulla per scontato. Prima di questa gara, che affronterò per la terza volta (nel 2018 ritiro, nel 2019 3° posto), difficile al momento aggiungere altri eventi, forse un paio di gare sui 50 km in zona, come anche quella appena corsa in Pennsylvania lo scorso weekend. C’è sempre poi in ballo un nuovo tentativo sull’Appalachian Trail, ma dipende da come sarà la forma.

Dopo la UROC l’idea è di aumentare coi dislivelli in vista dell’UTMB, sperando di poter tornare finalmente in Italia e stare un po’ in montagna, ma è tutto in divenire. Sarebbe bello però riuscire a incastrare qualche gara interessante, ma si vedrà strada facendo e quando se le cose saranno più chiare, visto che non so ancora se riuscirò a tornare già a maggio o dovrò aspettare l’estate.

Anche dopo l’UTMB, sperando che tutto vada bene, sarebbe bello riuscire a inserire qualche gara, magari ancora in Italia, se sarò lì, ma solo il tempo lo dirà. Nel caso la gara non si dovesse svolgere (tocchiamo ferro), di sicuro cercherò qualche buona alternativa. Ma confido che andrà bene.

Insomma, un mattoncino alla volta proviamo a costruire una nuova stagione, sperando che sia quella della rinascita.