lunedì 25 ottobre 2021

C'è riposo e "riposo"

Arrivati a fine ottobre, dopo mesi con gare finalmente tornate pressoché alla situazione pre pandemia (con alcuni accorgimenti), per alcuni è tempo di pensare alla prossima stagione, per altri di riposare, stanchi da allenamenti e gare. Ma meglio un riposo assoluto o un riposo attivo? O entrambi? Come più o meno per ogni cosa, la mia risposta è “dipende”. E da cosa dipende? Da un sacco di fattori, ovvio.

Intanto, io ad esempio faccio una settimana di riposo quasi totale due o tre volte durante l’anno, talvolta di più, dopo gli appuntamenti principali, giorni nei quali faccio al massimo qualche blanda pedalata, giusto per non stare del tutto fermo, visto che ingrasso subito (non scherzo) potendomi concentrare così su altre cose. A fine stagione, però, soprattutto se mi sento davvero stanco, faccio più settimane di riposo, inizialmente totale per qualche giorno, poi con qualcosa di alternativo, anche per un mese o più. In questo periodo non faccio allenamenti specifici, ma cerco di inserire ugualmente cose particolari e stimolanti, facendo però attenzione. Ad esempio a fine 2020 avevo inserito qualche sprint e pliometria, che non sono però stati utili, anzi, mi hanno fatto venire un dolore al bacino che mi ha infastidito per un mese almeno, forse proprio perché non avevo una buona base. Era un esperimento, non andato a buon fine, utile quindi per capire di non fare certe cose.

E alle persone che alleno, o in generale chi mi chiede, cosa consiglio? Dipende, appunto. Chi arriva stanco a fine anno fa benissimo a prendersi un periodo di stacco, l’importante è che questo non sia uno stop completo lungo mesi, altrimenti poi diventa difficile riprendere. Uno stacco totale da ogni attività fisica può durare due settimane, al limite anche un mese, ma oltre significa dover faticare enormemente di più per tornare in buona forma, col rischio di avere scarsa motivazione e quindi avere ancora maggiori difficoltà, in un circolo vizioso. L’ideale sarebbe che dopo un breve periodo di riposo totale si riprenda con settimane di allenamenti blandi, o anche semplici camminate, magari con attività alternative se si ha l’occasione. Il classico periodo di transizione, insomma.

C’è però anche chi ha sempre bisogno di fare attività fisica, anche poco, ma ogni giorno, o quasi. Farlo non significa di certo soffrire di “vigoressia”, può semplicemente voler dire avere la necessità di avere quotidianamente una piccola valvola di sfogo dallo stress. Anche solo mezzora di corsa, una camminata, una blanda pedalata indoor, yoga, semplici esercizi in casa, va tutto benissimo, l’importante è comunque prendersi delle settimane senza allenamenti intensi o impegnativi.
Questo però vale per chi corre costantemente durante tutto l’anno e arriva in autunno stanco, perché c’è anche chi corre abitualmente senza strafare, magari solo due volte durante la settimana più una nel weekend, e allora in quel caso, se non si è stanchi e non si hanno particolari ambizioni, non serve nemmeno prendersi un periodo di pausa. Basta solo fare il minimo per tenersi attivi, che più o meno già corrisponde a quello che si fa per buona parte dell’anno.

Insomma, alla fine tutto torna sempre lì, ognuno è diverso, ha esigenze e abitudini diverse, basta solo riuscire a trovare la cosa giusta per sé.

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