Fine anno. Tempo di bilanci. No, aspetta, troppo banale. Rifaccio.
Fine anno.
Punto. Più che fare un bilancio (negativo per i risultati nella seconda parte
di anno, ma positivo se relativo a tutto il resto), mi piace capire dove sento
di essere migliorato ancora, dove ho sbagliato negli allenamenti e nelle gare,
e pensare a cosa eventualmente cambiare nell’anno nuovo.
Intanto, la
pausa e la ripresa. Dopo la JFK, 2 settimane di riposo totale, necessarie
nonostante altre settimane prese qua e là da settembre in poi. Successivamente
2 settimane con poche corse, molto brevi e molto lente, giusto per riprendere
il movimento, puramente per stare bene. E infine la vera ripresa della
preparazione per la nuova stagione, un mese dove inserire interval training,
forza, aumentando leggermente i chilometri, ma molto poco, solo come base.
Cosa cambiare
rispetto al 2021? Sotto il punto di vista dell’allenamento, più cross training
in inverno, che lo scorso anno avevo quasi del tutto evitato e che mi aveva
portato a qualche acciacco prima del primo importante appuntamento primaverile,
la UROC. Quindi, nonostante non ami particolarmente il freddo e abbia tante
scomodità, farò un po’ più di mountain bike. Aggiungerò anche qualche giro
sullo stairmill, che avevo dovuto evitare a causa della mascherina obbligatoria
in palestra, e spinning, che dopo averlo sfruttato parecchio durante il
lockdown mi aveva nauseato un tantino. Esercizi di forza come sempre, forse
qualcosa in più, forse qualcosa di diverso, senza esagerare, che le cose più
utili sono spesso le più semplici.
Come nel 2020, e
come gli anni precedenti, inserirò delle settimane di recupero totale durante
l’anno, soprattutto dopo le gare più lunghe ed esigenti. Un po’ più di
allenamenti combinati corsa+bici, come facevo qualche anno fa. Meno lunghissimi, molto pochi. Meno gare,
soprattutto mai più gare back to back, ovvero in settimane consecutive.
Quest’anno l’ho fatto in due periodi, a giugno, con 3 gare 50 km consecutive,
pensate come allenanti, che invece erano state parecchio stancanti alla lunga,
e tra settembre e ottobre, dove la permanenza in Italia, i tanti inviti
ricevuti da parte di amici e la delusione post UTMB mi avevano fatto fare
decisamente troppo, il tutto con una punta di sfiga abbastanza ragguardevole,
che mi aveva causato un calo di forma e di motivazioni mica da ridere.
Probabilmente
calerò anche il volume generale di allenamento, non solo con meno lunghi, ma
anche con meno ore in generale in settimana. Fare di più può farmi guadagnare
un 2% importante (percentuale inserita a caso), ma anche il rischio di
stancarmi, farmi male, perdere motivazione se poi le cose vanno male. La vita
ha anche altre priorità. Quel 2% non mi farebbe mai comunque diventare un
fenomeno, meglio ricordarmi di tenere basse aspettative, per prendere tutto il
buono di quello che viene. Meno stress da prestazione, che di solito me lo
ricordo a inizio anno, ma che con l’andare del tempo spesso viene meno,
soprattutto dopo imprevisti o gare andate male. Maledetta entropia.
Riassumendo:
+ cross training;
+ mountain bike
in inverno e anche dopo;
+ combinati
corsa+bici;
+ stairmill;
- gare
ravvicinate;
- volume in
generale;
- stress da
prestazione.
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