mercoledì 18 agosto 2021

Come sono andate le settimane di allenamento in altura

Per completare la mia preparazione all’UTMB ho inserito due settimane di altura al Sestriere subito dopo il weekend lungo di Courmayeur. Alcune riflessioni.Serve o non serve fare altura? La letteratura scientifica è contrastante (per fare un esempio, ecco un articolo https://www.scienzemotorie.com/allenamento-in-altitudine/ ), perché ci sono mille considerazioni da fare, ma pensando che l’UTMB si svolge praticamente sempre oltre i 1000 metri di altitudine, con diversi colli intorno ai 2500, la mia idea è che serve. Almeno, a me serve. Ho già notato in passato che riuscire a fare 12-15 giorni di altura intorno ai 2000 metri mi permetteva di non sentire poi gli effetti negativi di certe quote in gara, a maggior ragione ora, dopo quasi 2 anni senza essere stato ad altitudini elevate, sentivo questa esigenza.

Gli effetti positivi che ho riscontrato in passato e che cercavo anche questa volta, sono più o meno questi.
- Accumulare dislivello e volume di allenamento, sia a piedi che in bici, cosa che ovviamente faticherei rimanendo a Busto Arsizio (o Baltimore).
- Sfruttare un clima favorevole, e viste come sono state le prime due settimane di agosto, è andata davvero bene. Ci sono state giornate di 20°-25° anche ai 2000 metri, in pianura – o comunque a quote più basse – sarebbe stato praticamente impossibile fare gli stessi lavori senza patire fisicamente.
- Rimanere concentrato sull’allenamento, godendomi un poco le olimpiadi nei primi giorni – durante i quali ho fatto meno, dovendo recuperare il weekend di Courmayeur - e momenti di tranquillità tra una seduta e l’altra.

Effetti positivi a livello fisico? Come dice appunto la letteratura scientifica, in 2 settimane i miglioramenti dei valori del sangue non sono così tangibili, e non è nemmeno quello che cercavo, visto che l’aumento dei globuli rossi e degli enzimi coinvolti nel metabolismo aerobico non sono così drastici (o delle volte nemmeno ci sono), ma di sicuro un certo adattamento è riscontrabile fisicamente, anche semplicemente a livello soggettivo. Come ho scritto anche nel precedente articolo, le mie prime uscite oltre i 2000 metri sono state faticose, nelle gare di Courmayeur sentivo che oltre ad una certa quota non ero più in grado di spingere come volevo. Così è stato anche nella prima settimana a Sestriere (ma lì c’entrava anche un po’ la stanchezza post gara, probabilmente). Negli ultimi giorni della mia permanenza in montagna invece ho sentito finalmente di poter riuscire ad andare a certi ritmi, nonostante la stanchezza derivante dal volume accumulato. Stanchezza positiva, comunque, visto che ho sempre monitorato la forma per evitare di andare in sovraffaticamento, o peggio, in sovrallenamento.



Ma ci sono anche effetti negativi? Bè, qualcuno.
- Per risparmiare, e considerando che non sono un grande cuoco e sono anche pigro, l’alimentazione è stata abbastanza semplice (non entro nei dettagli!), ma in ogni caso, generalmente sana ed equilibrata (qualsiasi cosa voglia dire). Insomma, non sono di certo ingrassato e non mi sono riempito di schifezze, anzi.
- Il letto non era comodissimo, infatti non sempre sono riuscito a dormire benissimo, ma probabilmente anche nel caldo della pianura non avrei riposato al meglio, quindi non mi è cambiato molto, in fondo.
- Alla lunga, stare due settimane parlando con quasi nessuno di persona (a parte l’amico “Kuba” che sono andato a trovare il penultimo giorno) diventa pesantino anche per un misantropo come me. Ma lo sapevo, e la cosa non mi dispiace nemmeno troppo, avevo da leggere, scrivere, lavorare…
- Sestriere non è un posto così bello per fare trail running. I sentieri sono generalmente molto semplici e battuti da famigliole. Ma tant’è, lo so già, conosco la zona (anche se ci sono posti meno frequentati che avrei potuto esplorare un po’ di più), mi è sempre stata logisticamente comoda, quindi per il momento me la faccio andare bene. Invecchiando sarò più esploratore, forse.



E come sono andate queste due settimane? Direi benone, sono riuscito a fare tutto quello che volevo, inserendo anche dei lavori intensi, che invece in passato non facevo quasi mai durante questi periodi di allenamento, lasciando l’intensità solamente a qualche salita in bici. Rispetto ad altre volte, ho pedalato un po’ meno, il che non è necessariamente un male, nemmeno per me che sono amante del cross training.
In tutto, nelle 5 settimane da quando sono rientrato in Italia, ho fatto oltre 40 mila metri di dislivello positivo con 110 ore di allenamento (e quasi 18 mila in 50 ore in queste ultime di altura), forse il mio massimo di sempre, eppure senza strafare. Ma sono solo numeri, c’è molta gente che fa molto più di me ed è molto più veloce. Io punto ad andare forte in gara, non su Strava.

Ora rimane non rimane che recuperare, diminuire molto il volume, fare un paio di lavori veloci per recuperare un poco di brillantezza, e poi sono pronto per l’UTMB. Spero.

2 commenti:

  1. 110 ore x 40k di dislivello in 5 settimane……. Numeri Da capogiro 😂😂complimenti davvero x la Tenacia !!! Bye bye

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh eh, peccato che poi sia andato male l'UTMB. Alla fine i numeri degli allenamenti contano poco, conta la gara

      Elimina