In ogni caso, per le corse americane in cui solitamente gareggio, quei percorsi che ho a disposizione sono sufficienti (certo, se dovessi correre sulle Montagne Rocciose, il discorso cambierebbe), ma per gare alpine, dove sono più a mio agio e anche più adatto per caratteristiche, ho bisogno della varietà che ho in Italia. Anzi, a dire il vero, sarebbe bello avere questa varietà in ogni caso, anche se dovessi poi correre gare molto veloci come quelle americane, visto che alternare gesti tecnici diversi su terreni diversi mi tiene lontano molto più facilmente da acciacchi e infortuni.
Bè, mi è bastata una settimana per accumulare un volume di allenamento che non avevo mai fatto nell’oltre anno e mezzo di fila in cui sono stato negli USA. La possibilità di alternare salite lunghe al Campo dei Fiori, salite brevi nelle valli del Ticino o dell’Olona, da fare sia velocemente, sia camminando (soprattutto quell’allenamento su e giù sulla scalinata che ho semi inventato e che quasi tutte le persone che alleno conosce…), pianura totale appena fuori dalla porta di casa, è decisamente un valore aggiunto. Senza parlare della possibilità di affrontare veri percorsi di montagna, oltre ovviamente a tutte le stesse possibilità che ho in bici: salite brevi, salite lunghe, pianura…
Ogni dolorino o fastidio che spesso negli Stati Uniti mi accompagna nelle mie uscite sembra totalmente sparito. C’è solo un piccolissimo problema, ovvero la zona lombare che rimane molto contratta durante le salite lunghe, dovuto proprio dalla mancanza di questo sforzo per moltissimo tempo. Ma ci sto lavorando, in queste settimane è migliorato e sparirà in tempo per l’UTMB.
Nessun commento:
Posta un commento