mercoledì 23 dicembre 2020

Il mio riposo invernale

Dopo aver parlato della mia preparazione per la JFK e per l’Appalachian Trail 4 State Challenge, parlo ora del riposo invernale. I programmi in realtà erano diversi, ma quest’anno è stato un continuo cambiamento di programmi, quindi non c’è stato nulla di preoccupante.

Dopo il ritiro alla JFK la voglia di rifarmi era tanta, così mi ero iscritto alla Bandera 100 km, una gara in Texas a inizio gennaio, qualificante per la Western States, sia per la semplice partecipazione alla lotteria, ma anche per la possibilità di qualificarsi di diritto arrivando tra i primi. Sarebbe stata un’impresa difficile piazzarsi così bene, ma volevo provarci. Dopo la JFK e l’Appalachian Trail della settimana successiva, volevo fare una settimana tranquilla di riposo, per poi fare 4 settimane di buoni allenamenti, ma senza esagerare, vivendo un po’ di rendita della buona forma che avevo già raggiunto. In quella settimana di riposo qualche leggera pedalata sullo spinning, un giro tranquillo in bici e una corsetta molto blanda, giusto per mantenere un minimo e non ingrassare troppo. Purtroppo però mi sono preso una bella intossicazione alimentare, perdendo 6 o 7 chili di peso in mezza giornata. Ok non ingrassare, ma questi chili in meno erano decisamente troppi! E tutti di liquidi. No bueno. Per altri 2 o 3 giorni ovviamente le forze erano scarse, anche perché era difficile alimentarmi normalmente, quindi non potevo fare altro che riposo assoluto. Dopo un altro paio di leggere pedalate in casa e una leggera corsetta, erano passate due settimane con forma ormai da ricostruire totalmente. (Anche se c’è chi va forte dopo essere stato fermo del tutto 2 mesi. E gli asini volano). A questo punto ho dovuto rinunciare alla Bandera, anche a causa della situazione coronavirus negli Stati Uniti che stava andando sempre peggio, complicando il viaggio molto più di quanto già non sarebbe stato.

Visto che gare per i primissimi mesi dell’anno saranno difficili e che gli obiettivi principali per me potranno essere da maggio in poi (magari qualcosa prima si potrà fare, ma sarebbero tappe di passaggio), ho pensato di aspettare ancora per riprendere seriamente. Due settimane di riposo quasi totale potevano bastare, ma altre due settimane di attività tranquille, senza programmazione, facendo quello che mi sentivo alla giornata, sarebbero state ottimali, sempre in ottica di mantenimento, ma recuperando energie e voglia per una ripresa decisa col nuovo anno. Qualche corsetta tranquilla, allunghi, qualche facile esercizio di tonificazione per le gambe e il core, qualche pedalata, un po’ di neve spalata, qualche passeggiata più lunga con il cane. Tutto ciò mi ha anche lasciato più tempo per altre cose (ad esempio suonare, cosa che non facevo più da oltre un anno). Ancora qualche giorno e risentirò la voglia di ridarci dentro, ma comunque con un mese di ripresa graduale e senza forzare.

In sintesi:
- 1 settimana di riposo con qualche leggerissima attività;
- 1 settimana di riposo forzato causa malessere, con qualche leggerissima attività da metà settimana;
- 2 settimane di ripresa con pedalate e corse leggere, allunghi, esercizi generali di tonificazione, passeggiate, neve spalata, altri interessi.

Insomma, un periodo di recupero generale in inverno per me è sempre stato positivo in vista della stagione successiva, così come lo dovrebbe essere per tutti, o quasi. E di certo non sono l’unico a dover fare un inverno forzatamente più tranquillo del solito. Ma tra poco si riparte!

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