venerdì 8 maggio 2020

L'estate prova a prendere forma


Un po’ alla volta le misure restrittive stanno venendo allentate ovunque. E mentre in Italia già un mese fa qualcuno avrebbe voluto vedere cancellate gare da qua al 2024, da altre parti alcune competizioni riprenderanno presto, sempre con misure di sicurezza. Non so dire se negli Stati Uniti le misure siano state efficaci e sufficienti, è una nazione con posti talmente diversi che è quasi fisiologico che ci siano state zone gravemente colpite e altre appena sfiorate (già questo in parte è accaduto nella “piccola” Italia). Ma non volevo parlare di questo, volevo solo dire che due giorni fa è stata confermata la Beaverhead 100 km, in Idaho, che avevo in programma per l’11 luglio. Da quelle parti la situazione è molto sotto controllo (anche per via delle dimensioni dello stato, della bassa densità di popolazione e di vie di comunicazioni non così importanti come altrove), è tra gli stati con meno casi in assoluto e meno casi medi per mille abitanti, hanno un piano di ripresa di 2 mesi con step progressivi ogni 2 settimane, e con attenzione nel pre e post gara (mascherine, igiene… le solite cose). Potrebbero comunque annullarla da un giorno all’altro se gli step dovessero venire spostati o cancellati o se dovesse essere un qualsiasi peggioramento, ma terranno costantemente aggiornati nelle prossime settimane in modo da non trovarsi la sorpresa improvvisa e inaspettata.

Ora, fare come se la gara si corresse o lasciar già perdere? Confesso che credevo già che quest’estate gare non ci sarebbero state, quindi il piano era allenarmi giusto per tenermi in forma e aspettare evoluzioni per l’autunno. Sullo svolgimento della gara non sono né ottimista né pessimista, prendo solo il dato che c’è, ovvero che al momento è confermata. Quindi mi allenerò come se si facesse, anche perché ho una gran voglia di vedere posti diversi dopo mesi chiuso in casa alla periferia di Baltimore, ma senza pretendere di arrivare al 100% della forma. Nel frattempo sarà anche più chiaro cosa accadrà in Europa e con le altre gare che avevo in programma (MEHT e UTMB) tornando in Italia per l’estate (si spera). Ci sarebbe il problemino della mancanza di qualche gara di preparazione, ma ho trovato una buona alternativa: il tentativo del Fastest Known Time dell’Appalachian Trail in Maryland, conosciuto anche come “AT Four State Challenge”, visto che tocca i confini di altri 3 stati (Pennsylvanya, West Virginia, Virginia), circa 72 km e 2000 metri di dislivello, probabilmente 3 settimane prima della gara, quindi intorno al 20 giugno (ma dipende dal meteo, meglio evitare una giornata da 35°).
Da questa settimana mancano 10 prima della gara, non facile visto che ho avuto un po’ di deallenamento negli ultimi 2 mesi e soprattutto settimana scorsa totalmente fermo a causa di un’appendicite… Prossimamente parlerò di come mi allenerò per Appalachian Trail e Beaverhead.

PS: Se ci sono in mente critiche riguardo il ritorno delle gare bisogna considerare che negli Stati Uniti queste manifestazioni sono completamente diverse dall’Italia o dall’Europa. I numeri sono bassi (la Beaverhead ha 234 iscritti), partenze e arrivi sono in località isolate e senza pubblico se non gli accompagnatori (le crew, che verranno comunque probabilmente limitate), l’organizzazione è composta da un ristretto gurppo, senza personale dislocato ovunque (ci sono i volontari nei ristori e basta, niente protezione civile, ambulanze, soccorso alpino…). Se poi dovessero esserci problemi a viaggiare o non dovessi sentirmi sicuro, sarei io stesso a tirarmi indietro. Ma per il momento ci credo e ci provo.

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