giovedì 7 maggio 2020

Ci sarà stato qualche vantaggio dalla pausa?



Odio la retorica, le frasi fatte, le banalità, anche se pure io delle volte ci casco. In fondo quella cosa del trarre vantaggio da situazioni negative ha una buona dose di retorica, e io la tiro fuori spesso. Ma lo faccio semplicemente perché per me è davvero così, tante volte l’ho provato sulla mia persona. In tanti dicono o pensano che la situazione in cui ci siamo trovati in questi mesi ci renderà migliori, ma su questo tema non sono molto d’accordo, semplicemente renderà - come ogni evento significativo del passato – alcune cose migliori e molte altre peggiori. Poi come persone, non lo so, dipende da ognuno. Di sicuro saremo diversi, ma grazie tante, ogni giorno siamo diversi dal giorno precedente. Aldilà di queste disquisizioni pretestuose e pseudofilosofiche, anche come atleti e come trailrunners saremo diversi, sotto alcuni punti di vista migliori, sotto altri peggiori. E sotto il punto di vista fisico pure. Potrà aver portato anche qualcosa di positivo questo periodo forzato a casa, giusto?? Diciamo di sì, altrimenti a cosa serve motivarsi!?
Sarà stato deleterio per tante cose (l’umore, il sistema immunitario, la forma generale, oltre che il portafoglio...), ma - a parte farci stare lontani dal virus: teniamolo in conto, senza polemiche, perché deve essere servito a qualcosa questo sacrificio, porco cane - può essere stato vantaggioso per tanti altri motivi:
- può aver fatto scoprire quanto davvero ci piace correre e fare sport, che delle volte sembra scontato, ma come tutto, è quando qualcosa manca che ne si scopre il reale valore (ok, frase retorica, concedetemela);
- può aver migliorato la capacità di adattarsi agli imprevisti, e lo abbiamo scoperto tutti inventando allenamenti delle volte persino assurdi, pur di fare qualcosa;
- può aver fatto scoprire quanto sia utile fare del cross training, e magari lo si scoprirà ancora di più tra qualche settimana, quando ci si accorgerà di non aver poi perso tutta questa forma che si pensava;
- può aver fatto scoprire un sacco di esercizi utili per evitare infortuni in futuro e magari aiutarci anche ad avere più forza nelle gambe (anche se ora probabilmente non li si vorranno più vedere per un po’);
- può aver dato un po’ di “respiro” a muscoli, tendini e articolazioni usurati dal tempo e dai km, perché dai, lo so che prendersi uno o due mesi dove far riposare il corpo è cosa che fanno pochissimi;
- diversi mesi senza competizioni potrebbero “allungare la carriera”, proprio per i minori sforzi fisici di allenamenti e gare (a meno che non si siano corse delle ultra casalinghe, in quel caso la carriera sarà accorciata probabilmente…);
- si potrebbe aver “studiato” in casa, sia cercando percorsi nuovi da fare in estate o in futuro, sia documentandosi sui materiali tecnici (oltre alla virologia) per cercare magari nuove soluzioni su scarpe, bastoni, zainetti, calze, integratori, eccetera.
E ci sono un sacco di altre cose che ora mi sfuggono, o che io magari non reputo importanti come lo sono per tanti altri di noi. Insomma, cerchiamo di guardare il bicchiere mezzo pieno (chiusura che più retorica non si può, ma ci sta, no?).

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