Eccomi con diversi giorni di ritardo a parlare della terza gara di 50 km in tre settimane, corsa il 19 giugno. Speravo che la condizione in questo periodo sarebbe rimasta più o meno la stessa, invece mi sono ritrovato a correre la prima (First State Trail Race, in Delawere, vinta) al 90% della forma, la seconda (Eastern Divide, in Virginia, 6° posto) all’80%, e la terza (On The Rock Trail Race, Pennsylvania, vinta) al 50%, probabilmente, o anche peggio.
Sì, ho vinto anche l’ultima, ma purtroppo non c’era davvero competizione. Una trentina di atleti alla partenza e nessuno che potesse darmi un po’ battaglia. Tant’è che credo sia la prima volta in cui mi sono involato da solo in testa dal primo all’ultimo metro. E nonostante una cotta epica nell’ultimo terzo di gara, ho vinto con 37’ circa sul 2°. Mi dispiace non solo perché così la vittoria ha poco valore e non è stato divertente, ma anche perché la gara stessa meriterebbe molto di più, per il percorso, tra i più tecnici e divertenti della zona - e segnato benissimo rispetto agli standard americani -, per il ristoro finale pieno di ottima pizza, per il prezzo gara tra i più bassi che abbia visto qui in zona... Delle volte non li capisco questi americani.
Comunque, gara che sin dalla partenza credevo di gestire con calma, conoscendo anche il percorso dallo scorso anno (che avevo corso in modalità virtual, anche se si affrontava nella direzione opposta), invece dopo 2 dei 3 giri da affrontare, sono completamente esploso. Ero sicuramente stanco dalla gara della settimana precedente, dove mi ero davvero spremuto a fondo, tant’è che i giorni prima mi sentivo non poco fiacco, e di sicuro anche un po’ di nervosismo tra sera e notte prima non mi aveva fatto dormire per niente bene. Insomma, dopo 3 ore di gara, pur bevendo e alimentandomi bene sono andato in totale crisi. Anche se non spingevo, d’improvviso ho avuto un clamoroso calo energetico, cosa che non mi succedeva da anni. Non sapevo quanto avessi di vantaggio, quindi alternavo tratti dove me la prendevo comoda per recuperare ad altri dove provavo a forzare un po’. Diciamo che è stato un ottimo allenamento per ricordarmi come si gestisce una crisi. Serve anche questo a volte.
Dopo un poco di riposo, sta partendo la preparazione più specifica in vista dell’UTMB, tornando in Italia.
Nessun commento:
Posta un commento