giovedì 5 maggio 2022

Come mi sono ripreso velocemente dall'infortunio e ho vinto la UROC

Sabato 9 aprile ho scritto su una story di Instagram che non avrei corso la UROC,  in programma il 30 aprile, a causa di un acciacco che non mi permetteva di farlo. Anzi, non riuscivo nemmeno a camminare senza dolore. Poi mi sono ripreso e ho corso la UROC. E l’ho pure vinta (ma c’era davvero poca concorrenza quest’anno, è stata una delle rarissime volte in cui sono rimasto in testa dall’inizio alla fine, anche se questo non sminuisce l’importanza che ha avuto per me, soprattutto per il morale). Ma non c’era nessuna esagerazione in quell’inizio aprile, ero davvero messo male.

Ecco quindi un riepilogo super ultra didascalico sull’acciacco e su come ho recuperato in pochissimo tempo da un infortunio che sembrava non passare.

Inizio febbraio. Corro sui sentieri un allenamento di recupero in cui mi fermo a fare piccole foto e video. Ad un certo punto ho una fitta improvvisa ai flessori della coscia, zona dove spesso ho avuto contratture e infiammazioni negli ultimi anni (l’ultima volta all’UTMB lo scorso anno subito dopo la partenza). Corricchiando lentamente riesco a tornare a casa. Il giorno dopo niente corsa, solo esercizi. Il giorno successivo mountain bike, e la domenica lungo trail senza più fastidio.
Poi tutto ok per oltre un mese.

17 marzo, ultimo allenamento in pista in vista della Behind the Rocks. Sono un po’ affaticato dalle ultime settimane, sento un leggero fastidio, ma corro bene, mi sento finalmente veloce dopo tanto tempo. Negli ultimissimi 10 metri dell’ultima variazione intensa sento ancora la fitta alla coscia posteriore. Riesco a tornare a casa corricchiando lentamente. Il giorno dopo, scioccamente, provo a correre, e pur se con leggero fastidio, sembra gestibile. Confido che possa passare il pochi giorni. Sabato 19 giro in mountain bike. Domenica 20 niente trail, faccio solo stairmill in palestra e qualche esercizio. Sembra ormai a posto. Lunedì provo una corsetta. Leggero fastidio, ma sembra sempre ok. Dopo 20’ il fastidio aumenta. Dopo 30’ sono completamente bloccato. Provo a tornare a casa ma mi è impossibile correre. A questo punto non riesco nemmeno a camminare senza dolore.

Il giorno dopo, martedì 22, riesco ad andare dal fisioterapista, ma non “quello bravo” che conosco, non ha posto, quindi mi vede uno dei suoi soci. Non che non sia bravo, ma mi massaggia solo la muscolatura, mi fa vedere degli esercizi da fare nei giorni successivi. Mercoledì brevissima pedalata, ancora con dolore. Giovedì viaggio verso Moab, quindi nessuna corsa, solo qualche camminata e pochissimi esercizi molto blandi una volta arrivato in hotel, anche perché ho le gambe gonfie dal viaggio e non è l’ideale. Venerdì, giorno prima della gara, faccio una breve corsetta di 10’ con gli atleti allenati per il progetto “My Road To Ultra”, più qualche foto in action. Va sicuramente meglio rispetto a lunedì, ma sento il fastidio lì lì pronto ad esplodere.

Sabato 26 alle 6 del mattino parte la gara. I primi chilometri sono corribili, sebbene su terreno morbido, ma non è l’ideale, fatico ad estendere la gamba. Infatti dopo pochi minuti arriva la prima fitta. Sono tutto bloccato, la mia corsa è praticamente un galoppo, tutta storta e senza poter spingere come vorrei. La gara è tosta, ma stringendo i denti riesco a finirla dopo 8h45’ al 7° posto.
Finisco zoppicando tremendamente, ma dopo recupero e claudico come può capitare dopo una qualsiasi ultra, niente di che.
Tra domenica e lunedì torno a casa.
Settimana di stop totale dalla corsa, cosa per me normale dopo un ultratrail di una certa distanza. Qualche blanda pedalata sullo spinning, qualche pedalata fuori, qualche camminata più lunga del solito coi cani, qualche esercizio, tanti massaggi alla coscia per sciogliere la contrattura. Mi sembra di aver recuperato a sufficienza.

Martedì 5 aprile provo a correre. Sento di aver qualcosina in profondità nella muscolatura, o forse è altro, non so, ma parto senza alcun fastidio. Corro bene i primi minuti. Dopo 7’ esatti, ecco una nuova contrattura, anche se più leggera. Provo ad andare avanti qualche decina di minuti provando a capirci qualcosa, ma anche se non peggiora come altre volte, di certo nemmeno migliora.
Per un paio di giorni ancora solo bici, esercizi e massaggi, e quando cammino coi cani provo a correre piano qualche metro per capire come va. Sembra gestibile. Venerdì sera (8 aprile) vado in palestra, faccio un circuitino con stairmill, esercizi, saltelli e qualche corsa. Il fastidio rimane, ma sembra ancora una volta gestibile.


Sabato 9 provo a correre. Mi dico che se riesco a correre mezzora intorno a casa, il giorno dopo provo sui sentieri, dove mi è possibile gestire meglio grazie al continuo cambio di passo e a qualche salita dove camminare. Parto, ma dopo 7’ nuova fitta forte come non mi era ancora capitato. Temo che dalla contrattura tutto possa essere peggiorato, magari fino ad uno stiramento.

Per due giorni zoppico a camminare. Riesco a trovare appuntamento dal fisioterapista per mercoledì 13. Ormai non penso più alla UROC, non ho corso bene per settimane, non credo che in un paio di settimane possa passare una cosa che si trascina da un mese e sembra essere peggiorata.

Lunedì 11, provando a massaggiarmi da solo la coscia e a capire meglio l’origine del dolore, mi rendo conto che ora si è spostato rispetto all’inizio. Trovo alcuni punti in profondità nei flessori dove mi sembra di avere come delle aderenze, o qualcosa di simile. Appena premo e massaggio in quei punti, sento immediato sollievo, tanto che anche a provare ad allungare la gamba, come per fare stretching, riesco a fare movimenti che non ero riuscito da settimane. Anche camminando coi cani sento che va incredibilmente meglio, riescoa ad allungare il passo senza più dolore. Intanto pedalo, non faccio grandi volumi, anzi, ma metto un po’ di intensità.

Mercoledì vado dal fisioterapista, quello molto bravo. Gli spiego il tutto, compreso che ora mi sento meglio. Lavora ancora su quei punti, ma soprattutto mi sistema l’articolazione dell’anca. È un problema che ho da quando giocavo a calcio a 20 anni e che probabilmente col tempo è peggiorato. Con esercizi e tonificazione riesco a gestirlo, ma più vado avanti (diciamo pure più invecchio) e più facilmente il problema peggiora e crea fastidi. Mi dà anche altri esercizi utili per mantenere stabile l’articolazione.
Mi sento finalmente libero da fastidi e dolori, ma aspetto ancora a correre sul serio, lo faccio solo per brevissimi tratti mentre cammino coi cani, e va davvero meglio.


Sabato 16 provo a correre intorno a casa. Riesco a correre 42’ senza alcun minimo problema. Ok, ci provo per la UROC. Domenica faccio 2h30’ trail, senza forzare, ma vedo che tutto va al meglio, nessun fastidio, e gambe meno peggio di quanto pensassi.

Ottimo. Alla UROC non vedo iscritti grandi nomi, posso affrontarla senza grosse ansie e aspettative, senza spremermi, ma sarebbe utile come avvicinamento alle gare clou dell’anno, LUT e Wasatch.
Da martedì 19 a domenica 24 faccio ottimi allenamenti, forse un po’ troppo così vicino alla gara (comprese 4 ore sui sentieri la domenica) e troppo improvvisi dopo settimane quasi senza corse, ma ci provo e sto bene (don’t try at home).

Prima della UROC torno dal fisioterapista per un ultimo check. Il giorno della gara (e i giorni prima) ho un leggero fastidio alla coscia, ma niente di grave. In gara riesco a correre bene tutto il tempo, devo solo evitare di saltare in malo modo sui tratti più tecnici, ma per il resto sto benone.


Infatti parto in testa insieme ad un altro ragazzo nei primi 7-8 km facili, poi vado avanti in un tratto più difficile, e faccio tutta la gara conducendo e vincendo abbastanza facilmente. Non grande forma fisica, ma nemmeno terribile. Muscolarmente sto molto meglio di quanto pensassi.

Posso tornare ad avere fiducia per l’estate.



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